Il laboratorio etnologico nasce dalla constatazione che gli studi storici e antropologici sul Mozambico, a causa di retaggi coloniali e barriere linguistiche, spesso non vengono comparati o/e integrati con quelli relativi ad altri paesi africani contigui che con il Mozambico hanno intrattenuto contatti culturali da lungo tempo. Paesi come l’attuale Zambia e Malawi condividono molte tradizioni culturali con il nord del Mozambico che però speso non sono state comparate perché gli studiosi che le avevano osservate appartenevano a tradizioni di studi differenti. I venti monsonici hanno permesso continui contatti e scambi culturali tra il Mozambico e il resto della costa orientale dell’Africa così come con la penisola arabica e la penisola indiana. Uno degli indici degli intensi rapporti intercorsi con l’Africa orientale è che anche sulle coste settentrionali del Mozambico si parla il Swahili e suoi dialetti.
Il progetto si propone, attraverso l’interazione tra ricercatori e docenti che lavorano sui o nei paesi coinvolti, di offrire un ponte tra diversi paesi che si affacciano sull’Oceano Indiano, a partire dal Mozambico e dai Paesi ad esso adiacenti.
MEIMM è un progetto:
coordinato dal Corso di Antropologia della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Urbino “Carlo Bo”
in collaborazione con:
l’Università Eduardo Mondlane di Maputo e l’ARPAC
(Instituto de Investigação Socio-Cultural)
finanziato dal:
Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per la Promozione
e la Cooperazione Culturale (DGPCC)
con il contributo del:
– Corso di Antropologia Culturale della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Urbino “Carlo Bo”
– Istituto Storico-Politico dell’Università di Urbino “Carlo Bo”
– ARPAC (Instituto de Investigação Socio-Cultural) – Moçambique
– GVC (Gruppo Volontariato Civile) – Mozambico